Il Senato ha approvato il cosiddetto “Decreto Tajani” sulla cittadinanza, un provvedimento che rappresenta una grave restrizione dei diritti degli italiani all’estero. In particolare, il decreto limita la possibilità di trasmettere la cittadinanza italiana ai discendenti, mettendo a rischio il principio fondamentale dello ius sanguinis.
Il MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero – ha votato contro con determinazione. Il senatore Mario Borghese, nella sua dichiarazione di voto, ha esposto con chiarezza le ragioni dell’opposizione. Mentre la destra ha votato compatta a favore del provvedimento, la sinistra ha mostrato una preoccupante assenza. Solo il senatore Giacobbe ha affiancato il MAIE lungo tutto il processo, dimostrando coerenza e responsabilità.
È stata particolarmente sorprendente la scarsa partecipazione della sinistra in un momento tanto delicato per le comunità italiane nel mondo. Il Decreto Tajani prevede infatti, tra le altre cose, l’obbligo di un esame di lingua italiana per i discendenti nati all’estero e limiti alla trasmissibilità della cittadinanza oltre il secondo grado di parentela.
Durante il dibattito, il governo ha promesso che il Parlamento potrà successivamente discutere un nuovo progetto di legge per migliorare il decreto. Tuttavia, il prossimo passaggio sarà alla Camera dei Deputati, dove verrà posto il voto di fiducia: ciò significa che il testo difficilmente subirà modifiche in questa fase.
Nonostante ciò, il MAIE ha ottenuto alcune importanti aperture:
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Il riconoscimento della trasmissibilità della cittadinanza ai figli minorenni.
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Un permesso di soggiorno fino a due anni per i cittadini bloccati in Italia in attesa del riconoscimento.
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L’applicazione della normativa precedente per chi ha già un appuntamento consolare o presso i comuni.
Il senatore Borghese ha confermato che il MAIE non si arrenderà. La battaglia continuerà sia in sede parlamentare, per ottenere un vero dibattito democratico su una nuova legge, sia in sede giudiziaria. Sarà infatti presentato ricorso alla Corte Costituzionale Italiana per denunciare l’incostituzionalità del decreto.
È essenziale che la cittadinanza italiana non diventi un privilegio concesso, ma resti un diritto trasmesso per sangue, come riconosciuto storicamente. Il MAIE ribadisce il suo impegno a difendere le nuove generazioni di italiani nel mondo.
In sintesi: vogliamo recuperare il diritto alla cittadinanza per sangue. La cittadinanza per discendenza non si tocca.
In allegato: PDF dell’intervento del Senatore Mario Borghese in Aula. SCARICA IL DOCUMENTO

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